L'Arte della Perfezione
L’artigianato di Kim Dolva
Di Aleks Cvetkovic
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Kim Dolva è per l’arredamento artigianale quello che Battista Pininfarina rappresenta per il design automobilistico: un perfezionista discreto ma affabile. Nel 2006, fresco di un corso di formazione in industria del mobile, ha fondato il suo studio di design e laboratorio di arredamento artigianale a Copenaghen, il Københavns Møbelsnedkeri. Oggi, Dolva dirige uno dei più rinomati studi di arredamento e interni in Scandinavia, noto per la sua visione contemporanea e sobria, l’uso responsabile di materiali naturali e l’impareggiabile maestria. Ci siamo incontrati per scoprire di più sul suo approccio al design e di come ha plasmato il suo studio negli ultimi 15 anni.

“Sono sempre stato una persona curiosa. Mi sono avvicinato ai materiali e alla creazione manuale di oggetti quand’ero giovane: all’inizio creavo chitarre. Volevo diventare un musicista e avevo deciso di imparare a realizzare chitarre, oltre che a suonarle. Ho studiato anche come graphic designer. Mi sono imbattuto nell’industria dei mobili dopo alcuni anni che mi occupavo di graphic design. Ho incontrato il mio socio in affari, Søren Bech Jespersen, mentre studiavamo e insieme abbiamo deciso di aprire il nostro studio una volta laureati.

 

“Ho capito ben presto che il mio obiettivo sarebbe stato quello di puntare sempre al meglio. Questo si traduceva in un alto costo degli oggetti che producevamo: i nostri mobili richiedevano molto tempo per essere realizzati fin dall’inizio, in più utilizzavamo i migliori materiali. Nel frattempo ho avuto modo di riflettere sul tipo di design per cui volevo che fossimo conosciuti e mi sono reso conto che volevo che fosse così universale da resistere allo scorrere del tempo. Non desideravo mobili molto elaborati e delicati che avrebbero perso la loro importanza nel giro di pochi anni”.

 

“Non volevamo nemmeno combattere contro l”epoca d’oro’ del design scandinavo dei mobili. Oggi, molti marchi scandinavi si ispirano agli anni ’50 e semplicemente ricreano o rimettono in vendita pezzi d’archivio. Invece, ho voluto ispirarmi al meglio che aveva da offrirci e creare qualcosa di nuovo e contemporaneo”.

“La materia gioca un ruolo fondamentale! Utilizziamo sempre materiali puri che invecchiano in maniera elegante. Optiamo per la pietra, un materiale vecchio ma che porta dentro di sé una grande storia, e il legno massello solo, però, se della migliore qualità. Siamo anche molto attenti a utilizzare materiali locali. Collaboriamo con una segheria all’altro lato di Copenhagen, un’ora o poco più di distanza dal nostro laboratorio, in campagna. L’anno scorso, nel bel mezzo della pandemia, abbiamo acquistato metà della segheria. In questo modo ci assicuriamo di lavorare con legname locale e di raccoglierlo in maniera sostenibile e responsabile. Københavns Møbelsnedkeri è l’unica società in Danimarca che si possa davvero dire produca mobili ad uso domestico con legno danese. Non applichiamo alcun mordente al legno. Utilizziamo il colore naturale del materiale anche nel prodotto finito.”

 

“Ciò su cui davvero ci stiamo concentrando, al momento, è il cambiamento climatico. Abbiamo cambiato tutte le auto aziendali e i camion per i trasporti e abbiamo optato per soluzioni elettriche. Abbiamo anche iniziato a installare pannelli solari nel laboratorio e stiamo cambiando tutti i pannelli di fibra con prodotti in canapa, un’alternativa ecologica migliore. Stiamo rivalutando tutte le vernici e i colori, sostituendoli con opzioni più sostenibili. La questione più spinosa ora, perché quella quasi impossibile da risolvere, è come effettuare le spedizioni in tutto il mondo nel miglior modo possibile. Credo che negli anni a venire ci concentreremo di più sul mercato locale ed europeo.”

“La sfida più grande da affrontare, quando si crea un business, è gestirne la crescita. Mi ritengo un creativo, non un uomo d’affari: non ho mai ambito a un grande studio con 20 collaboratori o più. È successo, semplicemente. I momenti in cui vorrei smettere e ricominciare tutto da capo hanno sempre a che fare con l’amministrazione aziendale, non con il design o la realizzazione dei nostri mobili”.

 

“Non mi faccio influenzare molto dall’industria dei mobili. Preferisco farmi ispirare dall’arte, dall’architettura e a volte anche dalla musica! Non trovo che l’arredamento scandinavo sia molto originale. Københavns Møbelsnedkeri si ispira decisamente di più al design giapponese, italiano o anche americano. Abbiamo studiato, approfondito l’art deco americana, così come la falegnameria giapponese. È tutta la vita che viaggio: l’ispirazione non la cerco “tra le mura di casa”, la trovo ovunque.

 

“Ci facciamo guidare da un solo principio: tutti vanno trattati allo stesso modo. Non importa che tu sia proprietario di mezza Dubai o di un appartamento di 10 m2 in periferia. E questo principio sta anche alla base dei nostri progetti: tutti i clienti sono uguali e la nostra etica di design rimane la stessa. Non ci importa delle dimensioni o dello scopo del progetto, teniamo conto solo delle nostre responsabilità, usiamo materiali puri e creiamo oggetti senza tempo.”

 

Scoprite di più sulle creazioni di Københavns Møbelsnedkeri’s qui

 

Foto di : Milad Abedi

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