Se sei interessato all’architettura il nome di Thomas Sandell ti sarà sicuramente familiare. Fondatore di uno tra gli studi di design e architettura più conosciuti di Stoccolma, Sandell & Sandberg, Thomas Sandell è oggi all’apice della sua carriera. Il suo studio ha curato importanti progetti di design civico in tutta la Svezia e non solo, e vanta un impressionante portfolio che include scuole all’avanguardia, hotel di lusso, alloggi popolari, torri futuristiche e persino, come vedrete, case galleggianti. L’abbiamo incontrato per scoprire qualcosa di più sulla sua carriera e sul suo approccio all’architettura e per farci raccontare cosa ha imparato in questi trent’anni passati nel mondo del design.
“Quando ho sentito parlare per la prima volta di architettura ero arruolato nell’esercito. Ero un Ufficiale nella Fanteria di marina svedese e due dei miei colleghi erano degli appassionati di architettura. Io mi incuriosii di conseguenza e decisi di seguirli quando tentarono il test per accedere alla scuola di architettura a Stoccolma. Ironia della sorte, quando arrivarono le lettere con l’esito io ero l’unico a essere stato accettato.”
“Al primo anno non ero proprio uno studente modello. Dal secondo ho trovato invece la mia strada e sono diventato un fanatico di architettura. Più studiavo e più mi piaceva, divoravo tutti i libri possibili sul design d’interni e arredamento. Terminai gli studi nel 1990, alle porte della crisi economica del 1991. Fu un periodo duro per me, ma iniziai a lavorare da solo a piccoli progetti di interior design e arredamento. Contemporaneamente lavoravo anche nell’ufficio del mio professore di architettura. Mi incoraggiava molto, e quando vinsi un appalto per la progettazione di un negozio di abbigliamento, mi dimezzò le ore che svolgevo presso il suo studio di modo che potessi lavorare al mio progetto. Successivamente vinsi altre commissioni e assunsi un amico perché mi aiutasse. Oggi il mio team è composto da ben 55 persone.”
“Sandell & Sandberg è cresciuta in modo naturale nel tempo. Siamo riusciti a sviluppare una buona reputazione facendo cose interessanti e realizzando progetti che comunicano qualcosa di significativo. Una delle cose più difficili che un creativo deve saper gestire è il lavoro interdisciplinare. In architettura se devi realizzare un ufficio, la prima cosa che il cliente ti chiede è ‘hai mai realizzato un ufficio prima?’. Se non l’hai mai fatto, allora puoi scordarti il lavoro. Fortunatamente, all’inizio della mia carriera ho svolto progetti in diversi ambiti che, architettonicamente parlando, hanno reso il mio portfolio piuttosto interessante.”
“Ho sempre avuto una visione precisa di me e del mio modo di lavorare. Studiando a scuola scoprii l’architetto finlandese Alvar Aalto. È un designer che si è occupato di tutto: mobili, arredamento d’interni, design tessile, urbanistica – insomma, una persona che ha spaziato in diverse discipline. Per me è sempre stato un modello di riferimento, leggevo molto su di lui e pensavo ‘è il tipo di architetto che vorrei essere’.”
“Proprio ora stiamo lavorando a una scuola nella periferia di Stoccolma, con diversi problemi di criminalità e povertà. Abbiamo convinto il preside di una scuola prestigiosa, che di solito gestisce scuole per i figli dell’élite svedese, a partecipare al nostro progetto, al fine di migliorare la qualità educativa di quell’area. È sicuramente un progetto impegnativo, ma al tempo stesso molto soddisfacente, non solo perché la nuova scuola sarà esteticamente bella, ma anche perché porterà qualcosa di positivo alla comunità.”
“Sono orgoglioso di molti dei nostri progetti. Ho realizzato un paio di pezzi d’arredo per Ikea e B&B Italia all’inizio degli anni ’90 di cui sono ancora fiero. Più recentemente abbiamo progettato un hotel nel nord della Svezia, con suite per gli ospiti in mezzo alla foresta, mentre in questo momento facciamo parte di un progetto per la realizzazione di un grand hotel nella città mineraria di Kiruna. Ho anche progettato alcune case a Stoccolma costruite sull’acqua; abbiamo trasformato un vecchio stabilimento industriale in un porto e usato alcune delle colonne di sostegno per creare piattaforme sull’acqua, costruendoci le case direttamente sopra. Così se ti va puoi attraccare una barca comodamente davanti alla porta di casa. Queste case sono diventate un simbolo a Stoccolma e per noi è davvero fantastico.”
“Se dovessi dare un consiglio a un giovane designer oggi, gli direi due cose: non aver paura di esprimere la tua opinione e divertiti. Non lasciare che i clienti ti calpestino solo perché sei giovane. Dieci anni fa clienti importanti mi avrebbero ignorato, ora invece prendono nota di quello che dico. A un certo punto sono passato dall’essere un giovane e promettente architetto a un affermato designer. Non so dire quando è avvenuto con esattezza, ma ce l’ho fatta. Devi fare la stessa cosa, mettendo da parte la timidezza.”
Per saperne di più su Sandell & Sandberg, visita il sito www.sandellsandberg.se
(Foto di Milad Abedi)
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