Gli ultimi dodici mesi sono stati positivi per Milad Abedi. Il fotografo di origine iraniana, residente a Stoccolma, ha rivalutato completamente l’approccio al suo lavoro.
“Al giorno d’oggi si abusa della parola ‘fotografo’, ma in effetti grazie alla moderna tecnologia chiunque può fare una bella foto, non è poi così difficile. Sto quindi provando a capire cosa differenzia un fotografo professionista da un semplice ‘creatore di contenuti’.”
Abedi ha 29 anni. Ha iniziato a fotografare quando era uno studente di architettura a Stoccolma. Per guadagnare qualche soldo, iniziò a lavorare come fotografo per discoteche ed eventi: un allenamento a scattare in modo rapido e istintivo che si è poi rivelato utile per la sua carriera da fotografo. Quando non sta scattando per editoriali o campagne di moda, lo si può trovare a Firenze, fuori dalle porte di Fortezza da Basso, mentre fotografa gli uomini perfettamente vestiti che entrano a Pitti Uomo, o per le strade di Milano, mentre va a caccia di “fashionisti” che frequentano le sfilate.
Questa parole sono una ventata di aria fresca. Se siete degli appassionati di moda maschile, probabilmente avrete notato come molti dei contenuti prodotti non aggiungano valore alla conversazione intorno allo stile e a ciò che rende i capi speciali. Dal canto suo invece, Abedi preferisce cercare un’identità visiva che renda il suo lavoro una significativa esplorazione dello stile maschile, piuttosto che fotografia di moda in sé per sé.
“Ho sempre ammirato quei fotografi che sviluppano uno stile narrativo peculiare e caratterizzante,” afferma. “Robert Spangle ne è un grande esempio; la sua fotografia non è solo tecnica, è una narrazione visiva.” Il recente lavoro di Abedi per Ralph Lauren è stata un’ottima opportunità per andare in questa direzione. A gennaio 2020, il marchio gli ha commissionato lo shooting della prima presentazione dedicata alla loro Purple Label, durante la Milano Fashion Week. Per Abedi è un sogno diventato realtà.
“È divertente il fatto che mi trovassi in vacanza proprio a Milano qualche mese prima dell’inizio del lavoro. Aprii la mail e vidi che mi era arrivato un messaggio da un produttore di Ralph Lauren che mi chiedeva di lavorare per loro. In un primo momento ho pensato fosse lo scherzo di un amico, invece era tutto vero. Ho scattato la collezione che celebrava il 25° anniversario della Purple Label durante la settimana della moda a Milano. È stato un grande traguardo per me.”
Date un’occhiata alle immagini realizzate da Milad e capirete il suo punto di vista sullo storytelling. Questi scatti trasmettono la qualità eccezionale della visione personale di Ralph Lauren. Potete percepire la filosofia che sta dietro ogni scatto, proprio come nella sua fotografia di street style.
“Arrivi a un certo punto dove i ‘mi piace’ su Instagram non bastano più,” continua Milad. “Sto cercando di andare oltre la creazione di un bel contenuto che piace alle persone, a favore di un messaggio importante da immortalare quando scatto. Nei miei lavori di street style, prediligo le persone che escono dagli schemi. Se vedo qualcuno che sfida le convenzioni dell’abbigliamento, lo trovo molto più stimolante di chi invece le rispetta alla perfezione. Mi interessa ritrarre qualcuno con uno stile difficilmente replicabile. Poche persone possono vestirsi come i modelli di Ralph Lauren e far bella figura, per esempio.”
In che direzione andrà il lavoro di Abedi in futuro? “Sto ancora cercando di capirlo esattamente,” afferma pensieroso. “Penso di voler raggiungere un punto in cui il mio lavoro sia uno stimolo per una conversazione significativa sulla moda maschile e su ciò che rende un uomo veramente cool.”
Se chiedete a noi, è quello che già sta facendo.
La Stoccolma di Milad
Östermalms Korvspecialist è un piccolo e autentico chiosco che vende hot dog vicino al mio ufficio, appena fuori la metropolitana. Pranzo lì almeno due volte alla settimana – il panino con il Kabanos è il migliore. Cibo buono e veloce.
Nationalmuseum è stato riaperto circa un anno e mezzo fa dopo alcuni anni di ristrutturazione e molte delle gallerie sono oggi visitabili gratuitamente. È proprio dietro il mio ufficio ed è un ottimo posto dove fare un salto se si ha bisogno di una pausa dal trambusto della città.
Millesgården è un museo di scultura ricavato dall’ex atelier dello scultore svedese Carl Milles. È un posto fantastico da visitare. Si trova su un’isola che si chiama Lidingö, che è vicina al centro città, ma con tutta un’altra atmosfera.
The Burgundy è il mio posto preferito per cenare in città. È un piccolo ristorante tranquillo che può ospitare al massimo 20 persone. Ha un’accurata scelta di vini e il cibo è semplice, ma ben preparato. Hanno diverse specialità di carne e pesce ogni giorno. Assolutamente da provare la tartara di manzo.
Grafford è uno dei primi negozi che ho frequentato quando ho iniziato ad appassionarmi alla moda. È il posto in cui trovare le scarpe di Crockett & Jones in Svezia e ha anche una calzoleria vecchio stile nel seminterrato.
Bar Agrikultur è un altro ristorante perfetto per cenare. Preparano ottimi piatti da condividere e piccoli assaggi. Aspettatevi del semplice e gustoso cibo svedese. Hanno anche una costata fenomenale.
Per assaggiare cibo svedese più moderno Oaxen Slip è perfetto. Per raggiungerlo si può prendere un traghetto o un treno dal centro, ma il viaggio ne vale la pena. Ci vado per pranzi di lavoro quando non devo tornare in ufficio subito dopo.
Speceriet è il fratello minore del ristorante Gastrologik che conta due stelle Michelin. Il venerdì hanno sempre il loro piatto speciale: pollo con patate arrosto e verdure, che è praticamente l’equivalente svedese della cena con arrosto inglese.
E i suoi posti preferiti a Göteborg
Sharper Barber Shop è il mio barbiere, fondato da un ragazzo di nome Homan che è diventato un mio grande amico. I suoi negozi hanno una marcia in più. Lo chiamo sempre quando sono in treno da Stoccolma e mi trova ogni volta un buco tra gli altri clienti.
Broadway & Sons è un negozio di abbigliamento vintage e di seconda mano a conduzione familiare. Si trova a pochi passi dalla stazione e di solito è la mia prima tappa in città: con ancora il bagaglio appresso, mi fermo a chiacchierare con il mio amico Nathaniel e mi faccio consigliare qualcosa. L’ultima volta ho acquistato un’overshirt camouflage risalente alla Guerra del Golfo.
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