Il Grande Schermo
Più bianco non si può: il look anni ’60 in A Single Man
Di Charlie Thomas
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Potevamo forse aspettarci di meno da Tom Ford? La ricercatezza degli abiti, dell’ambientazione e della scenografia sfida, esteticamente parlando, qualsiasi altra cosa di questo secolo o di quello passato. Ford è noto per l’attenzione maniacale ai dettagli: un tratto particolarmente utile per un regista, così come per uno stilista. 

Ambientato negli anni ’60, il film racconta la storia di George (interpretato da Colin Firth), l’insegnante di inglese più elegante mai visto, che sta lottando per superare la perdita di una persona cara. Aiutato in parte dall’epoca in cui vive (gli anni 60 sono senza dubbio una delle decadi più felici per l’abbigliamento maschile classico)il senso dello stile di George è amplificato dal suo portamento e dalla sicurezza che emana. George sa cosa gli piace e indossa proprio una camicia bianca per dimostrarlo, come vedremo a breve. 

Grazie a Ford, l’attenzione per i dettagli diventa il tratto distintivo di A Single Man e il pilastro della psicologia del protagonista. La tendenza ossessiva di George a piegare i propri abiti sempre allo stesso modo, riponendoli sempre esattamente equidistanti all’inizio della giornata, fa trapelare il tentativo di mantenere l’ordine nel suo mondo in tumulto. Percepiamo questa lotta interiore anche nell’impeccabile casa modernista (la visione perfetta, eppure tristemente vuota, di una casa di famiglia) e nella Mercedes parcheggiata fuori. Persino le incisioni sull’impugnatura della rivoltella gli conferiscono una bellezza inquietante, di solito non associata a un’arma. È un film estremamente sofisticato, punteggiato da una miriade di rimandi al design che potrebbero venire solo da un regista il cui lavoro quotidiano sia imperniato suproprio gusto estetico. 

Ciò dettoA Single Man in pratica feticizza la camicia bianca. La sequenza di apertura del film mostra George che si veste per la giornata, ed è a dir poco un evento. L’apoteosiIl momento in cui apre una cassettiera rivelando una serie infinita di camicie nuovissime e perfettamente stirate che aspettano di essere tolte dalla scatola, per essere indossate forse una volta e poi messe da parte (un altro accenno a un tratto caratteriale ossessivo di George)Tuttavia, trattandosi di Ford, queste non sono solo vecchie camicie bianchel’importanza è tutta nei dettagliSono essenziali, quasi bianco gesso, con un’abbottonatura frontale fedele al periodo; colletto appuntato, polsini doppi; vestibilità slim e affusolata. Sono molto anni ’60 e molto cool, dimostrano quanto possa essere interessante questo semplice capo d’abbigliamento maschile. Impercettibili variazioni nel taglio e nel colletto spiegano perché la camicia bianca sia senza tempo. 

George abbina la sua con una cravatta sottile di raso nero, fermacravatta, pantaloni di lana pettinata marrone scuro senza piega e scarpe Oxford lucide nere. È un look semplice e minimalista, facile da replicare oggi. La camicia bianca, come spesso succedefa da collante per questo outfit. Quando indossata insieme a un completogli conferisce contrasto e profondità, soprattutto a una giacca e pantaloni in tessuto scuro. Ma anche se togli la giacca, la camicia bianca da sola basterà: è un look a sé. 

Nonostante i toni profondi e il finale che fa riflettere, A Single Man è forse il promemoria per eccellenza del fascino intramontabile della camicia bianca, oltre che una guida di eleganza innata per indossarla alla perfezione.  

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