Il Grande Schermo
Casablanca: una lezione sullo smoking avorio
Di Charlie Thomas
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Niente è più affascinante di un uomo che indossa uno smoking. Il più elegante dei dress code, riporta chi lo indossa al tempo dell’eleganza e della mondanità: una giacca in barathea con risvolti in gros grain e bottoni foderati, una raffinata camicia in voile e molto spesso una cravatta in seta. Ma nonostante il nome “Black Tie”, è un errore comune pensare che lo smoking debba essere necessariamente nero. Anzi, spesso è meglio quando non lo è.

Uno degli affezionati più celebri dello smoking, lo 007 di Ian Fleming, sceglie spesso di non vestire di nero, sia nei libri che nei film. In Dr No del 1962, la prima volta in cui vediamo James Bond sullo schermo, Sean Connery indossa uno smoking blu notte con rever sciallato: il primo di una lunga serie di abiti non neri di Mr Bond. Una ventina di anni prima, nel 1942, un’altra affascinante figura dai capelli scuri sovverte la regole dello smoking sul grande schermo. E lo fa indossando quello che è forse il look da sera più iconico nella storia del cinema.

Il Rick Blaine interpretato da Humphrey Bogart, protagonista della storia d’amore premiata agli Oscar, Casablanca, detiene senza dubbio il titolo di miglior look da sera del cinema. E l’ha conquistato indossando un abito color avorio. Bogart non era un uomo molto alto. Con il suo metro e sessanta d’altezza, non aveva un fisico imponente e spesso le sue colleghe co-protagoniste lo sovrastavano, ma guardando Casablanca non si direbbe, proprio grazie al suo smoking avorio.

Un doppiopetto “4 x 2”, con due bottoni per l’allacciatura e quattro a vista, abbottonato appena sopra i fianchi di Bogart, consente ai lunghi risvolti a scialle di spezzare il busto e l’addome, creando un’illusione ottica e allungando la figura dell’attore. Anche la giacca, tagliata relativamente corta, mostra gran parte del pantalone e fa sì che le gambe sembrino più lunghe. Questa combinazione crea una silhouette elegante, nascondendo la bassa statura di Bogart, grazie anche all’aiuto di altre tecniche cinematografiche. Il tutto gli dona un’aria autoritaria, perfetta per il suo personaggio cinico e impenetrabile. Un contrabbandiere d’armi di un metro e sessanta? Non è quello che solitamente ci si immagina. Ecco, questo è il potere della buona sartoria.

Sotto la giacca c’è un’altra protagonista: la camicia bianca. Per tutto il film Bogart ha la giacca abbottonata, per questo non vediamo molto della sua camicia, ma dai dettagli che si intravedono possiamo intuirne l’eleganza e il gusto. Il colletto della camicia è stretto intorno al collo con punte lunghe e profonde che aiutano il papillon di raso nero a rimanere perfetto nella sua posizione. È una forma inusuale, che aiuta ad assottigliare il viso e fonde la camicia nei risvolti della giacca. Inoltre, osservando attentamente si nota che la camicia è semitrasparente, talmente è fine il tessuto con cui è stata realizzata. È impossibile dire se sia un voile o uno zephir, ma possiamo affermare con certezza che Bogart, grazie all’ottima scelta di un tessuto leggerissimo, appare fresco come una rosa persino sotto il sole dell’estate marocchina (o californiana, dove il film è stato girato effettivamente).

Infine, la camicia è rifinita da un’abbottonatura alla francese, con bottoni bianchi in madreperla a vista – una scelta inconsueta. Spesso la camicia da cerimonia viene indossata con dei gemelli e ha un’abbottonatura nascosta, ma la semplicità di questo modello si sposa perfettamente con lo smoking avorio di Rick.

Perché? Perché la giacca, non avendo i risvolti in seta e i bottoni ricoperti, risulta meno formale. È infatti relativamente minimal, con due semplici tasche a filetto sul davanti, il retro senza spacco e una pochette color avorio come unico ornamento. Anche la combinazione della camicia con il papillon è semplice, ma risulta perfetta. È un insieme iconico, fatto apparire semplice da uno dei maestri dell’abbigliamento maschile.

Non bisogna essere necessariamente un esperto per indossarlo e se si vuole conquistare la scena in un mare di “pinguini”, l’avorio è sicuramente un’opzione audace e disinvolta.

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