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L’overshirt indaco di Matt Hranek
Di Aleks Cvetkovic
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Se siete appassionati di moda maschile, non potete non conoscere Matt Hranek. Hranek è uno dei personaggi più prolifici nel settore dell’abbigliamento maschile: editore della rivista WM Brown, viaggiatore, mangiatore, bevitore e dichiaratamente “vizioso”. È anche autore di quattro libri, nati dalla sua passione per gli orologi di lusso, le auto d’epoca e i cocktail. E ai suoi entusiastici post su Instagram, probabilmente, si deve il sempre maggior successo del Negroni cocktail.

Quando ci incontriamo su Zoom, Hranek è appena arrivato da New York nella sua casa di campagna di Medoc, nell’ovest della Francia, e presto sarà di nuovo in partenza verso Firenze e poi Roma. È sempre in viaggio e nemmeno il suo lavoro si ferma mai.

“La rivista (WN Brown, alla 12esima edizione) ha preso il giusto ritmo e ha trovato il suo ruolo”, dice. “Il nostro lavoro è in continuo miglioramento. Inoltre, ho appena terminato un manoscritto per un libro di cucina, dove si incontreranno cibo e lifestyle sullo sfondo della mia tenuta nell’Upstate New York.”

Le ossessioni di Hranek, che spaziano dal collezionare giacche Barbour vintage al divorare barbecue di dimensioni regali, sono unite da una semplicità genuina: i fronzoli non fanno per lui. Questo approccio si applica anche al suo guardaroba, che ruota attorno a giacche sportive in tweed destrutturate, camicie in denim, maglie a righe Breton e jeans in stile preppy. E come non menzionare il suo debole per le overshirt.

“Ho sempre adorato le giacche safari,” mi spiega, “ma quando Drake ha lanciato sul mercato le sue overshirt, qualche anno fa, ho pensato immediatamente che fossero fantastiche. Hanno un’ottima vestibilità, sono realizzate con materiali eccezionali e sono anche estremamente funzionali grazie alle numerose tasche. Puoi essere certo che nulla scivoli fuori dalle tasche, nemmeno durante le attività più spericolate, ma al contempo è un’ottima soluzione elegante se abbinata a una cravatta. Favoloso no!? Ma perché avere luna overshirt identica a quella di mille altre persone?

“Ho partecipato a una vendita campionaria dove ho trovato pile di questi capi invenduti in lino bianco”, continua Hranek. “Ne ho indossato una e mi piaceva come mi stava, ma mi sembrava la divisa di Medici Senza Frontiere. Per fortuna, mia moglie Yolanda conosceva questa signora giapponese di Brooklyn che esegue meravigliose tinture color indaco. Gliene ho portata una da tingere e ricordo che mi disse ‘Non ho mai visto un tessuto aver bisogno di tanto colore.’”

A lavoro completato, Hranek è stato così soddisfatto del risultato ottenuto che ha iniziato a tingere di indaco da solo. Oggi, molte delle sue overshirt sono tinte con diverse sfumature di blu, da quelle molto scuro e sbiadito, come questa, a quelle in un blu polvere leggero. Questa in particolare, però, è quella originale e più consunta, la sua preferita. “Mi sembra di non poter indossare altro che lei!”, mi confida Hranek.

E, strano a dirsi, ma anche io mi sento in qualche modo legato a questo capo. Mi ricorda un meraviglioso pomeriggio a Bordeaux, circa cinque anni fa. Stavo visitando la città per schiarirmi le idee tra un lavoro e l’altro e Hranek era a casa sua a Medoc. All’epoca ero il suo editore a The Rake, così ci siamo incontrati a pranzo e mi ha portato in giro per alcuni dei suoi negozi di design preferiti. Ironia della sorte, proprio quel giorno mi ritrovai a comprare una sporta color indaco. Ricordo ancora con piacere quel pranzo, in cui Hranek arrivò al bistrot proprio con la stessa camicia indaco appena tinta dalla specialista giapponese a New York.

Un’abitudine che si è consolidata. “Ogni estate, tingo i vestiti con un lotto di indaco”, prosegue Hranek. “Ho tinto una bunch di batik che Jake Mueser ha trovato di recente sulla 35esima strada: quando ho aggiunto la tintura blu alla stoffa color senape, ha preso questa incredibile tonalità oliva. Ha realizzato per me un blazer con questa stoffa”.

L’unico lato negativo? “Per fare tutto ciò hai bisogno di un giardino enorme, perché tu e tutto ciò che ti circonda sarete ricoperti di tintura entro la fine della giornata”, rivela Hranek. Un rischio che vale la pena correre!

Fotografie di Clara Hranek

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