Il Grande Schermo
I sottili indizi del guardaroba di Peaky Blinders
Di Charlie Thomas
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Se parliamo di stile, non possiamo dire che Peaky Blinders sia storicamente del tutto accurato. Ambientato negli anni ‘20 e ‘30, gli abiti sono un po’ più corti e aderenti di quanto non fosse in voga al tempo, i pantaloni sono spesso tagliati e i completi eccessivamente ricchi di accessori. I fermacravatta sono indossati insieme ai gilet, così come gli orologi da taschino e le spille. C’è un elemento però in cui la serie è impeccabile, ovvero le camicie. Il look distintivo da Peaky Blinders consiste in un completo a tre pezzi di lana dalla texture grigio scuro, soprabito nero, stivali di pelle e camicia bianca o a righe con colletto arrotondato, inamidato e staccabile. Quest’ultima è spesso portata senza cravatta, conferendo al look un aspetto duro e distintivo che continua a influenzare la moda maschile.

Seppur difficile da immaginare oggi, i colletti staccabili erano di uso comune tra gli uomini sin dalla metà dell’800, anche se solitamente si indossavano con la cravatta. Tanto inamidati da non sgualcirsi mai, assicuravano a chi li indossava un portamento distinto e rispettabile. Non c’è da meravigliarsi che Tommy Shelby e la sua gang abbiano optato per questo stile. Nelle prime stagioni della serie la loro scalata sociale andava di pari passo con l’ascesa tra i ranghi della malavita. Abiti, camicie e cappotti li facevano sembrare, quanto meno dall’esterno, cittadini onesti. Questo è un aspetto di cui i veri Peaky Blinders erano ben consapevoli mentre seminavano il terrore tra le strade di Birmingham nei primi anni ‘20. L’abbigliamento era parte integrante del loro stesso concetto di gang e, sebbene prediligessero foulard di seta al posto dei colletti arrotondati della trasposizione sullo schermo, le lamette nascoste nei risvolti dei loro cappellini tradivano le loro apparenze eleganti.

In quegli anni, la moda maschile si stava lentamente spostando dalla rigidità del passato e le camicie dai tagli nuovi, realizzate con tessuti diversi, stavano prendendo sempre più piede. Peaky Blinders riflette proprio questo passaggio. A ogni nuovo personaggio l’abbigliamento sartoriale assume caratteristiche diverse. L’Alfie Solomons di Tom Hardy è volutamente trasandato, con giacche dal colletto più morbido, camicie stropicciate e un cappello a tesa larga. Il Luca Changretta di Adrien Brody, invece, punta tutto sul “power suiting”, con ampi revers a lancia, completi gessati e camicie lunghe con colletto a punta. È un modo di vestire fedele all’epoca, molto lussuoso e americanizzato, che spicca nelle strade grigie di Birmingham.

E a proposito di lusso, la sesta e più recente stagione fa un salto di qualità. Ambientata nei primi anni ‘30, i personaggi sono cresciuti e, in teoria, più saggi. Sebbene Tommy indossi di tanto in tanto la sua vecchia uniforme, ora il suo guardaroba sartoriale è realizzato con costosi tessuti di lana e cashmere, le sue giacche sono caratterizzate da fodere di seta rosso intenso e i suoi colletti sono lunghi e chiusi con una spilla. E per questo appare più elegante che mai. Se da un lato il suo look resta pressoché invariato, il suo stile è lentamente progredito rispetto agli inizi dello show: un aspetto da cui farsi ispirare se si vuole dare una svolta al proprio guardaroba. Cambiare i più piccoli dettagli di un outifit, che sia per la scelta del colletto o il taglio del pantalone, può fare un’enorme differenza. Forse, la chiave per sbloccare il potenziale del tuo stile personale non è il cambiamento, ma l’evoluzione.

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